DOLOMITI BELLUNESI-CJARLINS MUZANE 2-1
GOL: st 5’ Crosara, 28’ Marangon su rigore, 38’ Diallo.
DOLOMITI BELLUNESI: Carraro; Perez, Tiozzo (st 9’ Visinoni), Alcides; Parlato, Brugnolo, Cossalter (st 44’ Fagan), Masut, De Paoli (st 13’ Diallo); Olonisakin, Marangon (st 37’ Chiesa) (in panchina: Mbaye, Capacchione, Pegoraro, Pirrone, Tardivo). Allenatore: N. Zanini.
CJARLINS MUZANE: Venturini; Dionisi, Boi, Fusco; Furlan (st 37’ Castagnaviz), Steffe, Gaspardo (st 37’Benomio), Della Giovanna (pt 42’ Crosara); Simeoni (pt 32’ Bramante), Bussi (st 29’ Menato), Camara (in panchina: Giust, Modolo, Charifou, Silvestri). Allenatore: M. Zironelli.
ARBITRO: Pasquale Mozzillo di Reggio Emilia (assistenti: Andrea Galluzzo di Locri e Axel Mastroianni di Mantova).
NOTE. Spettatori: 450 circa. Ammoniti: Tiozzo, mister Zanini, Dionisi, Brugnolo, Menato. Espulso: st 32’ il preparatore atletico Appiani per proteste. Angoli: 6-5 per il Cjarlins Muzane. Recupero: pt 3’; st 6’.
Cuore, orgoglio, ma anche tanta qualità. È così che la SSD Dolomiti Bellunesi ritrova il successo. Rafforza il terzo posto in graduatoria, si avvicina al secondo (ora lontano una lunghezza). E, soprattutto, perfeziona una splendida rimonta, di fronte a una signora squadra come il Cjarlins Muzane. Dopo lo svantaggio maturato in avvio di ripresa, i ragazzi di mister Zanini si ribellano a un destino cinico. E rialzano la testa con uno-due nell’arco di una decina minuti, in cui è determinante l’impronta africana: di Olonisakin, capace di conquistare il rigore, che l’infallibile Marangon trasformerà per l’1-1. E di Cherif Diallo: l’attaccante, nato in Liberia, segna il suo primo gol in maglia dolomitica. Un gol che vale tre punti di platino.
INTERPRETI – Rispetto al turno infrasettimanale di Bassano, cambiano gli interpreti in fascia (Parlato da una parte, De Paoli dall’altra) e in attacco, dove viene riproposto il tandem Olonisakin-Marangon. E proprio “Jack” va subito vicino al bersaglio con un sinistro dal limite, mentre poco più tardi il compagno di reparto aggancia bene in area, ma manda alto. Sarà poi ancora Olonisakin, con un diagonale insidiosissimo, a fare la barba al palo, al termine di un pregevole spunto personale. I padroni di casa continuano a premere e lo stesso Taiwo, lanciato a rete, viene sbilanciato alle spalle da Dionisi: l’arbitro, però, lascia proseguire fra le proteste generali. Dopo la mezz’ora, invece, Tiozzo stacca da buona posizione, ma non riesce a inquadrare lo specchio. Insomma, nella frazione di partenza c’è quasi solo Dolomiti.
SULL’ATTENTI – Ma in avvio di ripresa arriva la doccia gelata. Perché, sugli sviluppi di un corner, Crosara viene dimenticato dalla retroguardia di casa e non dà scampo a Carraro: al primo tiro in porta, il Cjarlins Muzane passa a condurre. Zanini decide allora di calare sul tavolo del match due carte offensive: Visinoni (al posto di un difensore come Tiozzo) e Diallo. Proprio il centravanti liberiano, al quarto d’ora, serve Marangon, la cui conclusione termina alta. E mentre Camara segna, ma in posizione di offside, l’ennesima scorribanda in area di Olonisakin viene fermata irregolarmente: è rigore. E, dagli undici metri, Marangon si conferma infallibile: terzo penalty stagionale su tre a segno. Un punto è sufficiente? Nossignore. E allora ecco che arriva una nuova zampata: è quella di Diallo, abile a sfruttare una sponda, o meglio, una “gittata” aerea di Perez e a battere Venturini in uscita per il 2-1. La rimonta è completata. Tutti sull’attenti: lo “sceriffo” ha preso possesso dello Zugni Tauro.
L’ANALISI – «È stata una vittoria entusiasmante ed emozionante – analizza mister Nicola Zanini -. Abbiamo disputato una buona partita e tenuto bene il campo, soprattutto nel primo tempo. Peccato per la rete subita: era evitabile. Ma è arrivata una grande reazione: i ragazzi hanno buttato il cuore oltre l’ostacolo. La considero una bella risposta a certe situazioni vissute in maniera difficile: alla fine, abbiamo totalizzato 4 punti anche in questa settimana. E saliamo a 13: un buon bottino. Diallo? Sono felicissimo per lui e per noi. Ora Cherif sta bene e si nota: è un riferimento».
Foto di Giuseppe De Zanet