A distanza di quasi cento giorni (98, per la precisione), la SSD Dolomiti Bellunesi torna a esibirsi allo stadio polisportivo di Belluno. L’ultima gara giocata nell’impianto del capoluogo risaliva al 28 novembre scorso: all’1-1 contro l’Adriese. Poi si è aperta la parentesi di Sedico, dove la squadra di Renato Lauria ha raccolto due vittorie (nel mese di dicembre) e altrettanti pareggi (in febbraio). E ora ecco il ritorno in piazzale della Resistenza per affrontare il San Martino Speme: l’appuntamento è in calendario domani (domenica 6), alle ore 14.30, mentre l’arbitro designato per l’incontro è Davide Albano di Venezia.
RISCHI – I veronesi sono ancorati al fondo della classifica, insieme a Spinea e Cattolica, ma la loro imprevedibilità li rende alquanto pericolosi. Sì, perché la neopromossa guidata da Mario Colantoni passa da un roboante successo esterno a Campodarsego (3-0), a un rovescio tennistico (6-2) con l’Ambrosiana. Insomma, antenne dritte, come predica il direttore sportivo, Marco Conte: «È una partita che nasconde dei rischi, al pari di tutte quelle di un campionato nel segno dell’equilibrio. Ma non abbiamo alternative ai tre punti».
ASSENTE IL “TRIPLETTISTA” – I dolomitici hanno mandato in archivio la sconfitta di misura nel recupero di Levico Terme: «Di sicuro la gara infrasettimanale toglie qualcosina dal punto di vista delle energie – prosegue Conte – ma mercoledì scorso, sotto il profilo fisico e dell’attenzione, la prestazione c’è stata». All’andata, Simone Corbanese aveva messo a segno una tripletta. Domani, però, il bomber non ci sarà (e lo stesso vale per Trevisan e lo squalificato De Carli): «Gli infortuni fanno parte del gioco, però è chiaro che se si verificano nello stesso periodo, e nel medesimo reparto, creano qualche difficoltà».
CARATTERE – La SSD Dolomiti Bellunesi vuole fermamente la prima vittoria casalinga del nuovo anno solare: «Il nostro cammino è chiaro, sappiamo dove vogliamo arrivare. Ora abbiamo trovato una maggior solidità rispetto al girone d’andata, Ed è frutto di una miglior organizzazione complessiva». Cancellare Levico e ripartire: più che un obiettivo, è una priorità. Anche per rimanere agganciati al treno playoff: «Nei momenti meno felici – conclude il direttore sportivo – il gruppo ha sempre sfoderato il carattere. La squadra c’è, dimostra attenzione e applicazione. Il ritorno a Belluno? Da un lato cambia la superficie di gioco, dall’altro c’è il fascino del pubblico. In ogni caso, a fare la differenza non saranno i fattori esterni, ma solo ed esclusivamente la nostra prova».
Foto di Giuseppe De Zanet