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Falsa partenza: almeno sotto il profilo del risultato. Perché la prestazione non è mancata, anzi. Lo testimoniano l’approccio impeccabile, unito a una sana “ribellione” al duplice svantaggio maturato nella parte finale della prima frazione. Ma non basta per spremere punti dal confronto con la Luparense, andato in scena a Sedico sotto una pioggia battente.

PARENTESI – La SSD Dolomiti Bellunesi incappa così in una sconfitta che capitan Pablo Perez analizza con la consueta schiettezza: «La realtà è che la Luparense ha impostato il match cercando di sfruttare i nostri sbagli. E noi, di errori, ne abbiamo commessi troppi, specialmente nei momenti migliori». Solo una volta, nello scorso campionato, i dolomitici avevano incassato tre reti. Peraltro, in una gara poi vinta andando a segno in cinque occasioni: nell’ottobre di un anno fa, in Lombardia. L’avversario di turno era l’Atletico Castegnato: «In più, al di là del test con il Padova, non avevamo subìto gol neppure nel pre-campionato – aggiunge Perez -. Speriamo che quanto successo con la Luparense sia una parentesi e finisca qui».

MAZZATA – La rete dell’1-3 siglata da Vincenzo Calì, in apertura di ripresa, si è rivelata una mazzata: «Sì, perché nel secondo tempo siamo tornati in campo con il desiderio di sistemare subito il risultato e mettere in pratica le indicazioni offerte dal mister nell’intervallo. Ma quella rete ci ha penalizzato. Anche se poi la squadra, con volontà, ha cercato di tornare in partita». Insomma, qualcosina è mancato: «In primis, un po’ di concretezza. Abbiamo cominciato molto bene e creato almeno tre situazioni pericolose: stavamo dominando. Tuttavia, i nostri avversari hanno sfoderato una prova solida: sapevano cosa fare e, ripeto, hanno avuto il merito di punire le nostre imprecisioni».

CAMPIONATO TOSTO – La sensazione, cementata dai 90’ di un debutto in salita, è che sarà un campionato tosto: «Tutte le squadre si sono rafforzate parecchio durante l’estate – conclude il capitano -. A cominciare dalla Luparense. Sarà una stagione lunga, ma lavoreremo senza risparmiarci: con la stessa fame e la stessa umiltà che ci hanno contraddistinto. Proseguiremo lungo la strada di sempre».

 

Foto di Giuseppe De Zanet