Lo scorso 7 aprile, aveva trovato la via della rete, all’interno del successo per 2-0 confezionato a Carlino. Domenica scorsa, invece, è stato semplicemente uno dei migliori in campo: per letture di gioco, intensità, in fase di interdizione, così come di possesso. Quando vede il Cjarlins Muzane, Thomas Cossalter si accende. E, in realtà, non solo contro gli arancioni. Perché il ventunenne centrocampista della SSD Dolomiti Bellunesi sta dimostrando di meritare ampiamente le chiavi della mediana, oltre alla responsabilità che gli è stata affidata
MORALE – Thomas riavvolge il nastro e torna sul successo in rimonta, maturato allo Zugni Tauro: «I tre punti contano tanto a prescindere. In primis per la classifica, ma anche per il morale. Venivamo da una settimana in cui abbiamo ottenuto solo un pareggio in due partite. E la volontà di riscatto era forte. Sono contento, perché siamo riusciti a interpretare al meglio una gara in cui abbiamo concesso poco. E sono felice pure per la rimonta: in questa stagione, non era mai capitato di perfezionarla. Al contrario, quando subivamo gol, per una serie di motivi, siamo sempre andati un po’ nel pallone, mentre in occasione della sfida col Cjarlins ho visto una squadra “cattiva” dal punto di vista agonistico e ben messa in campo».
RUOLO DELICATO – I dolomitici hanno dimostrato carattere: «Reagire allo svantaggio, dopo un buon primo tempo e diverse opportunità create, non era facile. Ma abbiamo alzato il livello di concentrazione». E di personalità: «Chi era sul rettangolo verde voleva sempre la palla. E anche chi è entrato dalla panchina ha garantito un enorme contributo: come Cherif Diallo, autore della rete decisiva. Sì, i cambi ci hanno spinto a dare qualcosa in più». Nel ruolo di play, Cossalter è sempre più a suo agio: «Mi trovo bene, fra i vari ruoli che ho interpretato questo è senza dubbio il più delicato. Ecco perché continuo ad ascoltare i consigli dei compagni e del mister, nell’intento di migliorare. Mi vengono richieste cose diverse rispetto a prima. E, in generale, devo trovare una certa costanza in termini di qualità e di quantità. Lavoro per questo».
Foto di Giuseppe De Zanet