TREVISO-DOLOMITI BELLUNESI 0-0 (2-3 ai rigori)
SEQUENZA DEI RIGORI: Nunes gol, Visinoni parato, Posocco parato, Brugnolo gol, Beltrame gol, Fagan gol, Grosu parato, Parlato parato, Buratto alto, Olonisakin gol.
TREVISO: Romagnoli, Brigati, Golin (st 38’ Grosu), Sbampato, Nunes, Farabegoli, Baldassar (st 1’ Busato), Buratto, Gioè (st 27’ Posocco), Aliu, Artioli (st 27’ Beltrame) (in panchina: Mangiaracina Lopez, Videkon, Rocchetto, Biolcati, Zampieri). Allenatore: F. Cacciatore.
DOLOMITI BELLUNESI: Carraro; Perez, Tiozzo (st 1’ Chiesa), Alcides; Parlato, Tardivo (st 27’ Brugnolo), Cossalter (st 19’ Fagan), Masut, De Paoli (st 27’ Visinoni); Olonisakin, Marangon (st 36’ Diallo) (in panchina: Mbaye, Capacchione, Pegoraro, Pirrone). Allenatore: N. Zanini.
ARBITRO: Lorenzo Massari di Torino (assistenti: Albulen Muca di Alessandria e Luca Sperati di Nichelino).
NOTE. Spettatori: 650 circa. Ammoniti: Tiozzo, mister Cacciatore, Nunes. Angoli: 6-3 per la SSD Dolomiti Bellunesi. Recupero: pt 4’; st 6’.
Tutto come un anno fa: l’esordio ufficiale, al “Tenni” di Treviso, sfocia nei tiri dal dischetto. E anche a dodici mesi di distanza, a spuntarla è la SSD Dolomiti Bellunesi. L’unica variazione, rispetto al precedente di Coppa Italia? È il punteggio al termine dei tempi regolamentari: 0-0. Così, come accaduto nella quasi totalità dei test di pre-campionato, la porta dolomitica rimane ancora inviolata. Ai rigori, è decisivo Carraro, che intercetta due tiri, mentre Olonisakin trasforma il penalty della staffa. Buona la prima, dunque: il biglietto per i trentaduesimi di finale è obliterato. E ora è tempo di concentrarsi sul campionato. Perché domenica prossima (8 settembre) i dolomitici esordiranno davanti al pubblico amico dello Zugni Tauro di Feltre contro la Luparense.
LE SCELTE – Mister Zanini propone la classica difesa a tre, con Carraro a guardia dei pali, mentre davanti giostrano Olonisakin e Marangon. E in mediana, Parlato e De Paoli sgommano sulle corsie esterne, Cossalter gioca davanti alla difesa, Tardivo e Masut agiscono da interni.
TRAVERSA – A certificare la buona partenza dolomitica sono i tre corner guadagnati in una manciata di minuti, ma il primo brivido lo crea il Treviso. E, nello specifico, il nuovo capitano biancoceleste (anche se, per l’occasione, i padroni di casa indossano un completo giallo): Grasjan Aliu, il cui tiro si stampa sulla traversa. È il 9’ e, poco più tardi, Carraro blocca sicuro un tiro da fuori di uno dei due ex di turno sul rettangolo verde: Artioli. L’altro è Baldassar, mentre Posocco parte dalla panchina. Lo stesso Artioli, su punizione, impegnerà poi Carraro e, sulla ribattuta, Perez è provvidenziale ad anticipare Aliu. Nell’altra metà campo, invece, De Paoli serve Olonisakin, che di piatto alza sopra la traversa. Insomma, nonostante il caldo ancora intenso e una condizione generale che non può essere ancora ottimale, la gara è piuttosto vivace.
FORZE FRESCHE – Dopo l’intervallo, Chiesa subentra a Tiozzo. E la SSD Dolomiti Bellunesi preme: Marangon, ben servito da Olonisakin, calcia alto, un velenoso tiro-cross di De Paoli per poco non provoca un’autorete e Cossalter non trova il bersaglio su una punizione dai venti metri. Tutto ciò nell’arco di 10’. Dall’altro lato, invece, Carraro mette i pugni sulla sassata di Gioè. Mister Zanini prova allora a inserire forze fresche con Brugnolo, Visinoni. E Fagan, che scocca un tiro potentissimo, a ridosso della mezz’ora: fuori di poco. Fuori, come il tentativo di Busato, a 6’ dal gong. E come la stoccata di Visinoni, servito da un altro neo entrato: Diallo. L’epilogo ai rigori è inevitabile.
SUPERMAN – Dal dischetto, i dolomitici falliscono due trasformazioni: con Visinoni e Parlato, che vengono ipnotizzati dall’estremo difensore Romagnoli. Ma non è un problema, perché un Carraro in versione Superman dice di “no” a Posocco e Grosu: Buratto, invece, spedisce oltre la traversa il quinto penalty. A differenza di Olonisakin: la rete si gonfia. E la qualificazione prende forma.
L’ANALISI – «I rigori sono sempre una lotteria – è l’analisi mister Nicola Zanini – ma ritengo che il passaggio del turno sia meritato. Durante l’intervallo, ho chiesto ai ragazzi di essere più puliti tecnicamente perché nella prima frazione abbiamo commesso qualche errore. E il secondo tempo è stato di spessore. Anche i giocatori che sono entrati a gara in corso hanno dato un contributo di rilievo. Nel complesso, tutti si sacrificano. Nessuno escluso».
Foto di Giuseppe De Zanet