L’ultimo chiuda la porta. E Luca Carraro – che in ordine di tempo, effettivamente, si è aggregato proprio per ultimo al gruppo – ha preso alla lettera il vecchio adagio. Sì, perché la porta della SSD Dolomiti Bellunesi è rimasta inviolata nelle trasferte lombarde di Brusaporto e Adro, oltre che nel confronto interno con l’Adriese. In generale, il numero 1 dolomitico non raccoglie un pallone alle sue spalle dal match d’esordio con la Luparense: era l’inizio della ripresa. E i minuti di imbattibilità hanno toccato quota 339.
CONCENTRAZIONE – «La sconfitta nella prima giornata ci è servita da lezione – afferma l’ex custode dei pali del Montecchio Maggiore -. Da lì siamo ripartiti. La chiave? Risiede nella comunicazione tra noi, nella fame e nella volontà di non prendere gol, ma soprattutto nella concentrazione da porre in ogni frangente. È necessario essere sempre “sul pezzo”, dal fischio d’inizio a quello conclusivo, e concedere il meno possibile: basta staccare la spina per un minuto e si rischia di vanificare il lavoro di un’intera partita».
BUONI FRUTTI – L’assetto con la linea a tre della retroguardia, formata da Perez, Chiesa e Tiozzo, con Alcides sulla corsia di sinistra, sta dando buoni frutti: «Ci aiutiamo tra noi e parliamo molto delle varie situazioni successe nei 90’ – riprende Carraro – o che potranno verificarsi in futuro. Per quanto mi riguarda, il fatto di giocare con quattro difensori così forti, davanti a me, è di grande aiuto. E anche al di fuori del campo mi trovo a meraviglia: insieme ai compagni è possibile parlare di qualsiasi argomento, non solo di calcio».
ULTIMO MINUTO – Decisivo in Coppa Italia a Treviso, dove ha neutralizzato due rigori e contribuito alla qualificazione ai trentaduesimi di finale, il portiere e studente in Ingegneria gestionale individua un altro momento decisivo del suo avvio di stagione: «L’intervento più importante l’ho realizzato nel match con l’Adriese, sul sinistro di Badon in area. Non tanto per la difficoltà della parata in sé, quanto perché era l’ultimo minuto e i nostri avversari stavano cercando il tutto per tutto per arrivare al pareggio. Quel tiro era passato in mezzo a diverse teste, ma sono riuscito a trattenerlo».
IN ANTICIPO – Tuttavia, questo campionato propone sempre nuovi ostacoli da superare: il prossimo ha le fattezze del Portogruaro, da sfidare in anticipo. In particolare, sabato 28 settembre (ore 15), allo stadio Zugni Tauro di Feltre: «Affronteremo una squadra che non era partita benissimo, però è reduce da un successo». Ovvero, dall’1-0 sul Caravaggio: «Per questo, avrà ancor più fame, oltre al desiderio di dare continuità ai risultati – conclude Carraro -. Noi, dal canto nostro, dovremo interpretare la gara con la solita mentalità, cercando di vincere. Sarà fondamentale riprendere da dove abbiamo lasciato domenica scorsa, ad Adro».
Foto di Giuseppe De Zanet