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DOLOMITI BELLUNESI-ADRIESE 1-0

GOL: st 18’ Marangon su rigore.

DOLOMITI BELLUNESI: Carraro; Perez, Chiesa, Tiozzo; Capacchione (st 27’ Parlato), Brugnolo (st 37’ Cossalter), Fagan, Masut, Alcides; Olonisakin (st 37’ Diallo), Marangon (st 31’ De Paoli) (in panchina: Mbaye, Pegoraro, Pirrone, Schenal, Visinoni). Allenatore: N. Zanini.

ADRIESE: Vadjunec; Pinton, Montin, Gentile, Antonello (st 31’ Formichetti); Petdji, Serena (st 31’ Gasparini), Moretti (st 27’ Badon); Barzon; De Vido (st 15’ Ejesi), Fyda (in panchina: Cocilovo, Berton, Santella, Ballardini, Rossi). Allenatore: R. Vecchiato.

ARBITRO: Marco Stanzani di Bologna (assistenti: Letizia Quartararo e Christian Giannetti di Firenze).

NOTE. Spettatori: 350 circa. Ammoniti: Marangon, Masut, Alcides, Gasparini, Petdji, mister Vecchiato, Fagan, Carraro. Angoli: 4-2 per l’Adriese. Recupero: pt 0’; st 6’.

Secondo 1-0 di fila: dopo la trasferta di Brusaporto, la SSD Dolomiti Bellunesi concede il bis di fronte al pubblico amico di Sedico. E, al cospetto dell’Adriese, si regala il primo successo casalingo in campionato: un’affermazione di misura e dal peso specifico considerevole, arrivata al termine di una gara dagli elevati contenuti agonistici, equilibrata e molto interessante sotto il profilo tattico. A far pendere l’ago della bilancia dalla parte dolomitica è un penalty di Marangon. E procurato da Olonisakin, che un modo per risultare decisivo lo trova sempre. Anche senza entrare a piè pari nell’elenco dei marcatori, come nelle ultime due occasioni. Decisivo un rigore, quindi. Ma decisivo è soprattutto un secondo tempo in cui i ragazzi di Zanini hanno impresso una decisa accelerata al match, trovando il bersaglio e colpendo pure una traversa con Masut: il più giovane, ma anche uno dei più continui e positivi di questo avvio stagionale.

VARIAZIONE – Emerge subito una piccola variazione, con Chiesa schierato nel cuore della difesa a tre e Tiozzo ad agire da “braccetto” di sinistra, mentre Alcides sgomma in fascia, qualche metro più avanti rispetto a uno dei tre ex di turno sul rettangolo verde: gli altri due sono Brugnolo e Petdji. Ed è proprio di Petdji il primo squillo, mentre a ruota segue Moretti: entrambi fuori bersaglio. Ma è una partita a scacchi. E piuttosto bloccata. Tanto è vero che le occasioni arrivano col contagocce e i due portieri, nei 45’ iniziali, non devono compiere interventi di particolare rilievo. I padroni di casa, in particolare, ci provano con Olonisakin, abile, con la sua velocità, a tenere in apprensione una retroguardia granata comunque attenta, anche se ad avvicinarsi maggiormente al gol è Alcides. Il quale si inserisce con i tempi giusti, ma viene chiuso al momento della deviazione da un provvidenziale Pinton.

PORTIERE DA UNA PARTE, PALLA DALL’ALTRA – Altra musica nella ripresa: al 3’, Olonisakin fa filtrare un pallone invitante per Masut, che senza pensarci due volte spara un gran destro: la traversa dice di no. L’Adriese prova allora a scuotersi con un diagonale di Barzon, fuori non di molto. Ma il vento soffia sulle vele di una SSD Dolomiti Bellunesi capace di piantare le tende nella metà campo avversaria. E, talvolta, pure nell’area. Come al 18’, quando Olonisakin viene agganciato da Montin. Il direttore di gara non ha dubbi e indica il dischetto: è rigore. E Jack Marangon, dagli undici metri, non si lascia pregare: portiere da una parte, pallone dall’altra. I dolomitici cercano poi il raddoppio con lo scatenato Masut, fermato da Vadjunec (in uscita a valanga) e pure dalla bandierina dell’assistente, che si alza per segnalare una posizione di offside. L’ultimo brivido lo provoca il neo entrato Badon, in pieno recupero: Carraro risponde “presente”. Al pari di tutti i dolomitici.

L’ANALISI – «In questa fase – analizza mister Nicola Zanini – è importante ottenere il risultato, non subire gol. E inserire i nuovi, facendoli sentire sempre più partecipi. La squadra sta crescendo di partita in partita e, da questo punto di vista, i risultati aiutano. Abbiamo sistemato un paio di situazioni e, anche se siamo meno brillanti nello sviluppo del gioco, siamo comunque solidi. I margini di miglioramento sono importanti: dobbiamo solo esprimerci con un pizzico di ansia in meno».

 

Foto di Giuseppe De Zanet