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Prima di domenica scorsa, aveva giocato 14 partite di campionato su 14. Sempre da titolare. E ha saltato solo un quarto d’ora: il finale di una gara già ampiamente decisa (4-0 il punteggio consegnato agli archivi) contro la Virtus Ciserano Bergamo. Eduardo Alcides è uno degli stacanovisti della SSD Dolomiti Bellunesi, oltre che un punto di riferimento: in campo, nella retroguardia meno perforata dell’intero girone C. E nello spogliatoio. 

DALLA TRIBUNA – Ma domenica scorsa, a causa di una squalifica da scontare per aver raggiunto il quinto cartellino giallo, il difensore italo-brasiliano ha assistito dalla tribuna al match vinto di misura sull’Este. Eppure, anche senza “l’insostituibile”, è arrivato un successo di misura. E la porta è rimasta inviolata: «Lo sostengo da tempo, la squadra è composta da 25 giocatori – afferma Alcides – e sono tutti titolari. Perciò chi va in campo dà tutto ciò che ha dentro».

SEGRETO – Dopo aver messo l’impronta sull’undicesima affermazione in campionato, la formazione di Nicola Zanini è in vetta con 2 lunghezze di vantaggio sul Treviso e 3 sul Campodarsego: «Il segreto del primato è rappresentato dal lavoro costante, unito alla determinazione di ogni componente della squadra e alla fame di scendere sul rettangolo verde per ottenere i tre punti». Alcides tornerà regolarmente a disposizione in vista dell’anticipo in programma sabato 30 novembre (ore 14.30): in terra pordenonese, contro un Chions che lo scorso weekend ha fatto sudare le proverbiali sette camicie al Treviso. «Sarà una sfida difficile – riprende “Edu” – come tutte quelle affrontate finora. Questo significa che la prepareremo per interpretarla al meglio».

TRITTICO – Chions apre un trittico di trasferte, destinato a chiudersi con il big match al “Tenni” di Treviso. E nel mezzo, c’è l’ottavo di finale di Coppa Italia, in casa del Cjarlins Muzane: «Sì, la coppa è un obiettivo reale, come lo è il campionato. Vogliamo fare bene, dare il massimo in qualsiasi partita e competizione. E dimostrare che siamo all’altezza». Alcides è alla sua terza stagione in maglia dolomitica. E, anche alla luce del bagaglio di esperienze maturate fin qui, le sue parole assumono un significato rilevante: «Il nostro è qualcosa in più di un semplice gruppo. È una famiglia, sempre pronta ad aiutarsi e a sostenersi, specialmente nei momenti di difficoltà. E un altro valore aggiunto è rappresentato da uno staff di persone che ci preparano al meglio, senza metterci pressioni».