Skip to main content

BASSANO-DOLOMITI BELLUNESI 0-0

BASSANO: Costa, Zanata, Mioni, De Carli, Marchiori (pt 38’ Bailo), Stefanelli, Bergamo, Zilio, Raicevic, Ongaro (st 26’ Sbrissa), Colombi (st 22’ Forte) (in panchina: Amatori, Biral, Sagrillo, Forestan, Banse, Bernardello). Allenatore: G. Zattarin.

DOLOMITI BELLUNESI: Carraro; Perez, Chiesa, Tiozzo; Capacchione (st 23’ Parlato), Brugnolo, Cossalter (st 29’ Fagan), Masut, Alcides; Diallo (st 32’ Olonisakin), Visinoni (st 16’ Marangon) (in panchina: Mbaye, Schenal, Pegoraro, Pirrone, De Paoli). Allenatore: N. Zanini.

ARBITRO: Daniele Aronne di Roma 1 (assistenti: Alessandro Fragiacomo di Gradisca d’Isonzo e Carmela De Rosa di Napoli).

NOTE. Ammoniti: Cossalter, Brugnolo, De Carli, Perez, Mioni, Forte. Angoli: 5-3 per la SSD Dolomiti Bellunesi. Recupero: pt 3’; st 5’.

Per la quarta partita su sei, la SSD Dolomiti Bellunesi mantiene inviolata la propria porta. Una solida conferma, quindi. Eppure, quella di Bassano, è anche e soprattutto una gara di “prime volte”. Perché l’attacco finora aveva sempre trovato il bersaglio. E sulla ruota dolomitica non era mai uscito il segno X. Allo stadio Rino Mercante, invece, il turno infrasettimanale termina senza reti, con un punto a testa. Punto che permette comunque alla squadra di Nicola Zanini di guadagnare una posizione in classifica. E agganciare la zona podio, a quota 10, insieme ad altre quattro formazioni: Este, Portogruaro, Treviso e Villa Valle. A conferma di quanto sia equilibrato e indecifrabile un campionato in cui solo il Campodarsego sta viaggiando a velocità supersonica (6 vittorie su 6).

CINQUE UNDICESIMI – Rispetto al confronto di sabato scorso, mister Zanini cambia quasi metà scacchiera: nello specifico, cinque undicesimi. A cominciare dalla coppia d’attacco, formata da Diallo e Visinoni, mentre in difesa si rivede capitan Perez, sulla corsia di destra sgomma Capacchione (che non più tardi di ieri ha spento ha spento 19 candeline) e in mediana trova una maglia da titolare Brugnolo. Cambiano diversi interpreti? E pure il modulo: dal 4-4-2 al 3-5-2.

STUDIO – Dopo una fase iniziale di studio, al quarto d’ora i padroni di casa si affacciano in avanti e ci provano con Colombi, il cui sinistro si perde oltre la traversa. La gara è combattuta. E le due compagini sono corte e compatte. Per questo, le occasioni scarseggiano. Non resta che tentare con i tiri dalla distanza. Come fa uno degli ex di turno: Francesco De Carli, che però non trova lo specchio. La SSD Dolomiti Bellunesi prova a tessere la trama di gioco con pazienza, alla ricerca dello spiraglio giusto, ma la retroguardia del Bassano (costretta a rinunciare al suo capitano Marchiori, infortunato alla spalla) concede poco, tendente al nulla.

MINACCIA – Al rientro dall’intervallo, i dolomitici si rendono minacciosi in seguito a un calcio piazzato di Brugnolo: Costa, in uscita, non riesce a bloccare e il pallone scivola via. Ma nessuno, in maglia nera, ne approfitta e la difesa spazza. A ridosso della mezz’ora, c’è lavoro pure per Carraro, bravo a bloccare in due tempi una conclusione dal limite di Sbrissa, entrato in campo da pochi secondi. Carraro riuscirà a deviare pure un colpo di testa di Raicevic, a una manciata di minuti dal gong, su invito dell’attivissimo Sbrissa. Non si passa: da una parte, né dall’altra. E il risultato di partenza sarà anche quello del traguardo.

L’ANALISI – «La squadra c’è e lo ha dimostrato – argomenta mister Zanini -. Contro un avversario complicato da affrontare, abbiamo tenuto abbastanza bene il pallino del gioco. Ci sarebbe voluto il colpo del singolo: non è arrivato, ma va bene comunque. Anche perché si è materializzato il quarto “clean sheet”. Davanti? Dobbiamo migliorare in qualche situazione, soprattutto in fase di ultimo passaggio. E il miglioramento deve essere generale, non mi riferisco a un unico reparto». Zanini ha puntato su una coppa offensiva inedita: «Diallo e Visinoni hanno interpretato bene la gara. Come tutto il gruppo». Lo stesso gruppo che domenica, allo Zugni Tauro, sarà chiamato ad affrontare il Cjarlins Muzane.

 

Foto di Giuseppe De Zanet