Il risultato, una sconfitta di misura maturata a pochi istanti dal gong, è l’ultimo aspetto di cui tener conto. Rispetto alla prima uscita stagionale, contro una compagine costruita per un campionato d’alta classifica in C come il Padova, la SSD Dolomiti Bellunesi si tiene stretta una prova di spessore e personalità, con poche concessioni ai quotati biancoscudati. Anche per merito di una difesa compatta e attenta: da Lazar, protagonista di un paio di parate da applausi, a capitan Perez e un arrembante Alcides, passando per i giovani Pegoraro e Parlato. Oltre a chi, il pacchetto arretrato, lo ha guidato dal primo all’ultimo minuto, dimostrando una volta di più il motivo per cui il mondo del professionismo – Reggiana e Montevarchi, in particolare – abbia posato gli occhi su di lui: il riferimento è a Denis Chiesa.
OCCASIONI – «Siamo una buona squadra – ha argomentato Denis, nell’immediato post partita, allo Zugni Tauro -. Abbiamo dato vita a una partita “bella tosta”: mettere minuti nelle gambe era ciò di cui avevamo bisogno». I dolomitici non sono arretrati di un centimetro al cospetto dei biancoscudati. Al contrario, hanno pressato senza alcuna ritrosia nella metà campo avversaria: «Abbiamo provato a giocare e tenuto testa al Padova per gran parte della gara. Non a caso, ci sono state pure delle occasioni per poter vincere. Anche se poi, nei minuti finali, è subentrata inevitabilmente la stanchezza e i nostri avversari, che sono fortissimi, hanno iniziato a palleggiare e ci hanno creato delle difficoltà. Peccato per il gol subìto, quando ormai mancava poco. Ma, nel complesso, è stata una prova davvero positiva: era importante dare continuità a quanto stiamo facendo a Rasai. Di conseguenza, non possiamo che essere contenti».
GRINTA – I segni “più” abbondano: «Abbiamo sfoderato un buon approccio, oltre alla grinta, alla cattiveria agonistica, alla voglia di mettere in pratica ciò che abbiamo provato in allenamento». Chiesa è l’unico atleta a non essere stato sostituito: «Ma la fatica si sente – sorride -. Scherzi a parte, va bene così in vista del campionato». L’intesa con i compagni di reparto ha subito colpito: «Perez è un grande giocatore, Alcides è di alto livello, poi nel secondo tempo si sono espressi bene anche Pegoraro e Parlato. Insomma, mi sono trovato benissimo: mi piace il modo di giocare e di stare in campo».
Foto di Giuseppe De Zanet