DOLOMITI BELLUNESI-PADOVA 0-1
GOL: st 43’ Faedo.
DOLOMITI BELLUNESI (primo tempo): Lazar; Perez, Chiesa, Alcides; Parlato, Brugnolo, Cossalter, Masut; Tardivo; Olonisakin, Marangon.
DOLOMITI BELLUNESI (secondo tempo): Mbaye; Parlato (35’ Schenal), Chiesa, Pegoraro; Ciurletti (st 35’ Fant), Brugnolo (18’ Faso), Fagan, Pirrone; Visinoni, Diallo, De Paoli. Allenatore: N. Zanini.
PADOVA: Fortin, Kirwan (st 25’ Villa), Favale (st 25’ Belli), Granata (st 25’ Delli Carri), Perrotta (st 25’ Crisetig), Crescenzi (st 25’ Faedo), Varas (st 25’ Bianchi), Fusi (st 25’ Capelli), Spagnoli (st 25’ Bortolussi), Liguori (st 25’ Russini), Montrone (st 1’ Tumiatti, 38’ Targa). Allenatore: M. Andreoletti.
ARBITRO: Riccardo Tolio di Bassano (assistenti: Vincenzo Vacca e Stefano Toniatto).
NOTE. Spettatori: 350 circa. Angoli: 6-2 per il Padova.
Buona la prima. Al di là della sconfitta di misura, maturata a 2’ dallo scadere, la SSD Dolomiti Bellunesi si fa subito apprezzare nel debutto della nuova stagione. Pur avendo iniziato ad allenarsi solo da pochi giorni, e nonostante i pesanti carichi di lavoro nelle gambe, la squadra di mister Zanini sfodera una buona organizzazione di gioco e, al cospetto di un nobile avversario di serie C come il Padova (seguito allo Zugni Tauro di Feltre da un nutrito gruppo di tifosi), mette in mostra ordine, compattezza e un’identità ben precisa, oltre a diversi spunti di rilievo nella metà campo avversaria.
LE PRIME SCELTE – Tiozzo, Capacchione e Nwoke sono affaticati e, per ovvie ragioni, non vengono rischiati. Così, il primo undici stagionale poggia su una difesa a tre, protetta da Lazar, con Chiesa perno centrale, Perez e Alcides ai lati, mentre Brugnolo, Cossalter e Tardivo agiscono nel cuore della mediana. Le fasce, invece, sono territorio di Parlato e Masut e il tandem d’attacco è formato da Marangon e Olonisakin.
RIFLESSI – In apertura, Spagnoli testa subito i riflessi di Lazar, bravissimo a rispondere “presente” alla prima sollecitazione. E pure alla seconda, in seguito alla botta dalla distanza di Liguori, a ridosso dell’intervallo. Ma i dolomitici non recitano il ruolo del semplice sparring partner. E creano almeno un paio di grattacapi alla retroguardia biancoscudata: in particolare con Olonisakin, anticipato a tu per tu col portiere, al termine di una bella combinazione in velocità. E Marangon, dopo aver lasciato sul posto Kirwan, non va lontano dal bersaglio con un destro a giro.
CHILOMETRAGGIO – Il Padova è in ritiro dallo scorso 13 luglio ed è al terzo impegno in questo pre-campionato. Insomma, al di là della caratura, ha un chilometraggio superiore. In più, la SSD Dolomiti Bellunesi si affaccia al secondo tempo con una formazione cambiata per otto undicesimi: i soli a trovare ancora spazio sul rettangolo verde sono Chiesa, Brugnolo e Parlato, “arretrato” sulla linea di difesa. Eppure i principali pericoli con cui si apre la ripresa li creano proprio i padroni di casa: i due bolidi di Visinoni e Fagan, però, vengono respinti in tuffo dall’estremo padovano. Nel finale, l’acuto dei biancorossi – e, nello specifico, del neo entrato Faedo – cambia il risultato, non la sostanza: la prova dolomitica è confortante.
L’ANALISI – «Ci alleniamo solo da cinque giorni – è il commento di Nicola Zanini – ma si è vista una squadra già rodata, all’interno di una gara caratterizzata dall’equilibrio. Sì, sono molto contento dell’atteggiamento dei ragazzi. In più, abbiamo pure sfiorate un paio di volte il gol». Avanti tutta, quindi: «Proseguiamo sul percorso già imboccato la scorsa stagione, seguendo gli stessi concetti».
Foto di Giuseppe De Zanet