È tempo di Coppa Italia per la SSD Dolomiti Bellunesi: non si gioca più (solo) per crescere, affinare gli automatismi e migliorare le condizione. In palio c’è un obiettivo ben preciso: la qualificazione al primo turno della competizione. Da strappare nell’arco dei 90′ o, tutt’al più, dal dischetto. Ma, nel preliminare, l’avversario è subito di valore: il Treviso. Da affrontare in trasferta, allo stadio “Omobono Tenni”. Domani (domenica 27), sotto la luce dei riflettori (ore 20, arbitra Rehmet Jusufoski di Mestre), va in scena la prima recita ufficiale della stagione 2023-2024.
MENTALITÀ – «Non è campionato, ma è pur sempre un match che conta – è il pensiero di mister Nicola Zanini – di fronte a una compagine di caratura e con una storia importante. In più, sulle tribune, ci saranno parecchi loro tifosi a celebrare il ritorno in serie D e la conseguente vittoria dello scorso campionato di Eccellenza. Sarà una bella gara e ci farà già capire alcune cose». In campionato c’è la possibilità di rimediare, in coppa no: «Ma pure in serie D dovremo ragionare come se tutte le partite non prevedessero un domani. Ogni confronto sarà molto difficile, quindi la mentalità dovrà essere quella della sfida secca, da dentro o fuori».
ALTRO CHE NEOPROMOSSA – Hanno cambiato parecchio i dolomitici? E pure i biancocelesti di Florindo, rafforzati da colpi del calibro di Beccaro, Gnago, Perticone e De Respinis: «Non parliamo di neopromossa, per carità – prosegue Zanini -. Sarebbe fuorviante, se è vero che il Treviso può contare su un allenatore, un direttore generale e un parco giocatori di alto profilo. La società ha le sue ambizioni e, durante la stagione, la squadra dirà sicuramente la sua».
NUNIC – La SSD Dolomiti Bellunesi, però, pensa soprattutto al suo percorso: «Il gruppo sta bene, al di là di una settimana un po’ difficile di allenamenti a causa del caldo. Ma il problema, ovviamente, ha riguardato tutti. Assenti? Non ce ne saranno, se si esclude Nunic, arrivato solo da pochi giorni». A proposito di Marko Nunic, una battuta sul nuovo centravanti sloveno, passato pure per la massima serie greca, è d’obbligo: «Avevamo già un buon parco attaccanti, ma lo volevamo completare con le caratteristiche che ci mancavano. E che Marko possiede: parliamo di un terminale offensivo con qualità, oltre che di un ragazzo intelligente. Dovrà capire subito il nostro calcio e i nostri meccanismi, però non avrà problemi. Ciò che gli chiediamo è soprattutto un aspetto: inserirsi in breve tempo in un gruppo di calciatori veri e di splendide persone».
TESTA GIUSTA – L’attesa è finita: la Coppa Italia e lo stadio “Tenni” chiamano. E i dolomitici rispondono: «Ai ragazzi chiedo solo di avere la testa giusta per questo tipo di partite – conclude il mister -. Sarà il leitmotiv dell’intera annata. Più entreremo in una simile logica, meno situazioni difficili troveremo nel nostro cammino».
Foto di Giuseppe De Zanet