VIRTUS BOLZANO-DOLOMITI BELLUNESI 4-2
GOL: pt 4’ Bussi, 12’ Svidercoschi, 31’ Okoli; st 23’ E. Kaptina su rigore, 30’ Mlakan. 42’ Corbanese.
VIRTUS BOLZANO: Pircher; Kicaj, Bussi, Busetto, Sinn; Bounou (st 24’ Arnaldo Kaptina), Mayr, Cremonini (st 48’ Hochkofler); Osorio (st 27’’ Grezzani); Okoli (st 13’ Mlakar), Elis Kaptina (st 35’ Isufaj) (a disposizione: Bucosse, Kuka, Zeni, Corradini). Allenatore: A. Sebastiani.
DOLOMITI BELLUNESI: Saccon; Alari, Pettinà, Conti (st 32’ Sommacal); Pasqualino (st 20’ Estévez), Casella, Arcopinto (st 27’ Onescu), Toniolo (st 32’ T. Cossalter); Artioli; Svidercoschi (st 15’ Corbanese), A. Cossalter (a disposizione: Virvilas, Cucchisi, De Carli, Faraon). Allenatore: L. Brando.
ARBITRO: Omar Abou El Ella di Milano (assistenti: Simone Severini di Seregno e Giovanni Ruocco di Brescia).
NOTE. Spettatori: 200 circa. Ammoniti: Elis Kaptina, Arcopinto, Pettinà. Recupero: pt 2’; st 5’.
Da Adria a Bolzano: un’altra trasferta stregata. La SSD Dolomiti Bellunesi crea, colpisce un legno (anche in questa circostanza con Svidercoschi), sbaglia il rigore del possibile pareggio. E finisce col cedere l’intera posta in palio alla Virtus Bolzano: neopromossa, sì. Ma solo sulla carta. Perché è attualmente la seconda forza del campionato, vanta il miglior attacco ed è ancora imbattuta. In ogni caso, sono innumerevoli i motivi di rammarico per i dolomitici, ancora a secco lontano dalle mura amiche.
LO SCACCHIERE – Mister Brando, costretto a rinunciare a De Paoli e Macchioni, offre la prima maglia da titolare ad Arcopinto, nel cuore della mediana, e a Toniolo, sulla corsia di sinistra, mentre in difesa rientra Alari. E Saccon è il custode dei pali: il lituano Virvilas, infatti, si accomoda in panchina, dopo aver affrontato un trittico di sfide con la Nazionale Under 19 in Romania.
INIZIO IN SALITA – Partono meglio i padroni di casa, ai quali bastano 4’ per sfondare: su schema da corner, Bounou pesca Bussi, che da fuori area si coordina al meglio e infila il pallone nell’angolino. La SSD Dolomiti Bellunesi accusa il colpo? Al contrario, si scuote. E riequilibra il punteggio già al 12’, nel momento in cui Svidercoschi scappa sul filo del fuorigioco e non dà scampo a Pircher: 1-1. Poco più tardi, azione fotocopia, ma con epilogo diverso. Perché “Svider” sorprende ancora la linea difensiva altoatesina, solo che il suo tiro a colpo sicuro si infrange sul palo.
LEGGI NON SCRITTE – E il calcio, con le sue leggi non scritte, sa essere crudele. Tanto è vero che, attorno alla mezz’ora, Okoli riporta avanti la Virtus grazie a un preciso diagonale, mentre sull’altro fronte Pircher “mura” un pallonetto di Alex Cossalter, a pochi istanti dall’intervallo. Una vera beffa. Soprattutto se si aggiunge l’episodio in avvio di ripresa, quando l’intraprendente Arcopinto guadagna il rigore: sul dischetto si presenta Svidercoschi, ma il centravanti spedisce a lato. E, a distanza di 3’, lascerà spazio a Corbanese. Dal possibile 2-2 al passivo di 3-1 il passo è breve, se è vero che pure i bolzanini usufruiscono di un penalty: dagli 11 metri, Elis Kaptina trasforma. La punizione si fa ancor più severa a un quarto d’ora dal gong, con il poker di Mlakan. Nel finale, l’ultimo squillo è di Simone Corbanese, ma la sostanza non cambia: il bottino pieno è della Virtus Bolzano.
SNERVANTE – «È difficile, quasi snervante commentare una gara di questo tipo – afferma mister Lucio Brando -. Parliamo di un film già visto: torniamo a casa sconfitti e veniamo puniti a ogni mezzo episodio, pur creando l’inverosimile. A volte ci facciamo gol da soli. La partita è girata sul palo del primo tempo: se fossimo andati in vantaggio noi, la situazione sarebbe cambiata. E invece siamo ancora qui a piangerci addosso». Ma domenica si torna in campo: allo Zugni Tauro di Feltre contro il Cartigliano.
Foto di Giuseppe De Zanet