Tre gruppi e tre allenatori: vale per gli Esordienti del 2010? E vale anche per gli Under 12 della SSD Dolomiti Bellunesi. I quali verranno seguiti da Massimo Nicolosi (per quanto riguarda Feltre e dintorni), Giancarlo De Marchi (in riferimento all’area del capoluogo) e Stefano Diana (territorio di Sedico).
Classe 1968, il trentino Nicolosi è ormai un feltrino d’adozione: «Sono nel mondo del calcio da oltre trent’anni. Un infortunio a ridosso della maggiore età mi ha impedito di giocare a buoni livelli, ma il presidente di allora, all’Orione Aquila Trento, mi ha proposto di allenare. Così sono partito con gli Allievi, per poi passare ai piccoli. Il mio è stato un percorso a ritroso: dai grandi ai piccini. Alla lunga ho capito che seguire l’attività di base mi dà più gioia». Dopo le esperienze al Mattarello e al Mezzocorona, ecco l’approdo a Feltre: «Sono partito con la Feltrese, diventata quindi Union Feltre e ora Dolomiti Bellunesi. Obiettivi futuri? Riuscire ad alzare l’asticella e dare un servizio ancora migliore ai ragazzi e alle loro famiglie. In questa fascia d’età, la fine di una stagione rappresenta sempre un punto di partenza, mai un traguardo».
Diana, classe 1969, si occuperà invece dell’area di Sedico: «Sono partito dal San Giorgio, con Pulcini ed Esordienti per tre stagioni, quindi due al Fiori Barp. Poi, nel 2013, ho iniziato a collaborare con mister De Michieli al Belluno e, da lì, l’approdo a Feltre alla guida di Pulcini ed Esordienti». A conferma che, dal punto di vista calcistico, il mister conosce ogni angolo della provincia: «Ora abbiamo davanti una grande opportunità. Perché le persone arrivate dal mondo professionistico porteranno tanto sapere e altrettante novità».
Scalpita pure De Marchi, 56 anni a fine mese: «Il mio percorso è decollato dal Cavarzano, nel 2009, tra Primi calci e Pulcini. Quindi gli Esordienti con la Sospirolese, il Belluno e infine la SSD Dolomiti Bellunesi. Non vedo l’ora di proseguire quest’avventura». Il tecnico ha grande fiducia nei baby calciatori di oggi: «Sono più partecipi al gioco rispetto ai loro coetanei di un tempo. In più si divertono. Lo scopo della stagione? Far crescere i ragazzi, anche e soprattutto in vista del salto fra i Giovanissimi».