Ha preso il suo sogno e lo ha infilato in un pallone. Quello stesso pallone che, in un caldo pomeriggio di inizio maggio, sul campo di Spinea, è stato calciato con forza e precisione chirurgica. Tanto da finire sotto l’incrocio dei pali. Era il secondo minuto di recupero di un match già ampiamente deciso (0-4 il punteggio per la SSD Dolomiti Bellunesi) e ininfluente ai fini della classifica.
Eppure? Eppure il pallone con dentro un sogno, trasformato in gol, per qualcuno rappresenta la più grande gioia della sua vita calcistica. Quel qualcuno è nato nel 2004, ha spensieratezza ed entusiasmo, ma anche una tecnica individuale che profuma di futuro. In più si impegna, lavora sodo sul rettangolo verde e si è meritato la fiducia di mister Alessandro Ferro.
Stiamo parlando di Giuseppe Faraon, artefice della rete (la sua prima in serie D) che ha sancito lo 0-5 nell’ultima trasferta stagionale: «È un’emozione così grande da non riuscire a trovare le parole – ha spiegato nel post partita -. Anche perché questo gol arriva a due settimane dall’esordio: non me l’aspettavo proprio».
Faraon tocca il cielo con un dito: «Sono contento anche e soprattutto per la vittoria del collettivo. La volevamo assolutamente, in settimana ci siamo preparati per ottenere i tre punti. Per quanto mi riguarda, è da due mesi che mi alleno con la prima squadra e ho sempre cercato di dare il massimo. L’obiettivo è di continuare a migliorare».
Foto di Giuseppe De Zanet