Campanello d’allarme. Dopo tre giornate di campionato, la SSD Dolomiti Bellunesi è la squadra ad aver subìto il maggior numero di gol, insieme al Montebelluna: ben 8, per una media di quasi 3 a partita. Tante, troppe. Per chiunque. Figuriamoci per un difensore di professione come Dario Teso: «È necessario limare gli errori singoli, dobbiamo essere più concentrati e attenti. Certi sbagli non devono più capitare».
Sabato scorso, nell’anticipo dello Zugni Tauro, l’Arzignano Valchiampo si è imposto al fotofinish (3-2). Eppure la prova dolomitica è stata di altissimo profilo. Soprattutto se si considerano le due espulsioni comminate a Petdji nel primo tempo e a Onescu in apertura di ripresa: «Rispetto a San Martino di Lupari – prosegue il “ministro della difesa”, rientrato da un infortunio – l’atteggiamento è stato diverso. Abbiamo cercato in ogni modo di ribaltare il risultato, nonostante la doppia inferiorità. Gli episodi arbitrali? Ci hanno pesantemente condizionato. Quando rimani in dieci alla mezz’ora, contro una squadra molto forte dal punto di vista fisico e della qualità, poi diventa tutto più difficile. Ma è anche vero che abbiamo incassato lo 0-1 in undici. E su un’ennesima disattenzione».
Teso fatica a digerire il rigore con tanto di rosso a Onescu: «Non parlo mai di arbitri, ma a essere sinceri mi è parsa una decisione un po’ affrettata da parte del direttore di gara. Il penalty non c’era».
Peccato, quindi. Anche se i progressi della SSD Dolomiti Bellunesi si toccano con mano: «Un punto era fondamentale pure per il morale – conclude teso -. Non è arrivato e allora andiamo avanti: avremo tempo per crescere e migliorare. Abbiamo capito che a livello di carattere ci siamo: la gara è positiva. Di negativo ci sono però le tre reti al passivo. E da difensore rode…».
Foto di Giuseppe De Zanet